Giovanni Albanese

…Un cammino che sensibilmente ma anche metaforicamente si colloca sulla soglia, tra alba e tramonto, tra il giorno e la notte, in un punto crepuscolare ove la dialettica tra luce e ombra, strumenti fondamentali del suo processo operativo, positivo e negativo, pieno e vuoto, manifesto e celato, scambiano i loro ruoli, facendoci percepire l’assenza dietro la presenza, l’invisibile dietro il visibile in un gioco vicendevole tra reale ed illusorio e virtuale cioè nascosto, immateriale e presente al tempo stesso. Così come l’ombra è l’effetto del suo contrario, la luce, e come entrambe assolvono ad una funzione determinante nella composizione-scomposizione delle immagini, esse si pongono come binomio emblematico nella fluidità metamorfica del linguaggio di Corneli di altre convergenze. Dualità carica di referenti simbolici dal mondo primitivo alla cultura classica, dall’occidentale all’oriente, essa rappresenta nell’opera di Corneli il confluire metaforico in una sorta di cortocircuito di due anime del suo operare, quella razionale e logica, quella irrazionale e immaginativa, rappresentando “ la pars construens” e” la pars destruens” del suo lavoro. Come alla luce, ad un vedere diurno, quello sensibile della relazione con l’opera nelle coordinate spazio temporali che propone e con cui lo sguardo si mette in relazione, si collega un vedere dell’ombra, luogo notturno dell’immaginario e del sogno, così si integra nell’opera di Corneli, pensiero progettuale e pensiero simbolico nel risolversi dei dati dell’uno nell’esito dell’altro. Non c’è distanza, le due componenti interagiscono e si fondono, pacificando gli opposti, proprio nel gioco attivo di scoperta e riscoperta in cui il fruitore ha un ruolo fondamentale. Il carattere visionario e fantasmatico con cui si conclude il processo formativo e fruitivo dell’opera è emblematico perchè, è proprio quell’esito che oltre ad esercitare una funzione di stimolo immaginativo fa riscattare la molla della coscienza e degli interrogativi logici in un rapporto scambievole in cui s'innesca il cortocircuito delle polarità, dei livelli di pensiero, delle dimensioni e modalità del conoscere, come quella propria della scienza e quella propria dell’arte…
Manuela Zanelli, 2000

 


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